COME PREPARARSI AL RITORNO DELLA (A)NORMALITÀIl 2020 lo ricorderemo sicuramente per il gran stravolgimento che ha portato nelle nostre vite, c’è poco da discutere. Stiamo vivendo un cambiamento che lascerà senza dubbio il segno nella vita di miliardi di persone. Le abitudini dei consumatori italiani, e non solo, sono radicalmente cambiate e con molta probabilità non si tornerà indietro nemmeno dopo la pandemia. Cancelliamo pure la lista delle “cose da fare” che avevamo stilato e iniziamo a redigere un nuovo elenco adatto al momento storico che stiamo vivendo. È cambiato tutto. Siamo stati chiamati ad adattarci a nuove situazioni (che sicuramente sarebbero arrivate tra un decennio o poco più) in tempi troppo brevi. Il fattore “tempo” ha giocato un ruolo fondamentale: ci ha spiazzati, non eravamo pronti, il sistema non era pronto generando una crisi e per alcuni settori un collasso sotto tutti i punti di vista. Molti giornali descrivono quanto sta accadendo (e accadrà) come avvenimenti peggiori della guerra, una nuova e più problematica Grande Depressione … eppure la storia ci insegna che anche la più grande recessione economica, ad un certo punto, giunge al termine. Ed è su questo aspetto che vogliamo focalizzare l’attenzione. Con un po’ di ottimismo, catapultiamoci a quando tutto questo sarà il triste capitolo di una pagina di storia. Proviamo quindi ad affrontare proattivamente la situazione attuale per farci trovare preparati al momento della ripresa. Quando tutto questo finirà – perché finirà – ci sarà sicuramente una crescita graduale della domanda di servizi, ristoranti, hotel, località per le vacanze, beni di consumo e quant’altro oggi sembra bloccato. Ciò comporterà da parte dei marketer l’ideazione di promozioni, pubblicità e tutta una serie di azioni utili per accaparrarsi clienti e rendersi il più possibile visibili. Ma nessuno può indicarci con esattezza quando arriverà questo giorno. Potrebbero volerci altre settimane, mesi o chissà! Cosa fare, allora? Qual è l’atteggiamento da adottare in questo momento di crisi? Mettersi in pausa o continuare a investire?
In molti si chiedono se in queste circostanze sia meglio sospendere le varie attività di marketing e ogni forma di comunicazione, oppure continuare ad investire. Il panorama economico ci mostra che sono più i settori bloccati che quelli attivi. Sviluppare o proseguire un piano di marketing, ad un primo sguardo, potrebbe risultare un ulteriore perdita di tempo e denaro. Paradossalmente l’atteggiamento ideale, invece, è quello di rimanere il più possibile presenti ed attivi. In base alla propria attività, è bene elaborare una serie di azioni che, se non nell’immediato, ci torneranno utili in seguito. “Seminare per raccogliere” ma occorre anche conoscere “sementi e terreni” per avere il miglior raccolto. La situazione che stiamo vivendo (e ribadiamo in base all’attività) è un’opportunità da tenere in considerazione per due motivi fondamentali: 1) Il calo delle azioni dei concorrenti (pensate alle pubblicità rinviate, inserzioni sospese, ecc.) fan sì che il costo di una pubblicità sia in calo. 2) Se tutti sono fermi, è il momento giusto per uscire dalla massa e rendersi visibili agli occhi degli altri. Alla domanda mettersi in pausa o attivarsi, la risposta, è senza dubbio: continuare a investire con responsabilità rivolgendo lo sguardo al futuro così da farsi trovare preparati. In che modo, allora, avviare un piano di marketing adeguato? Innanzitutto si può iniziare approfittando dello stop forzato per dedicarsi a tutte quelle attività che solitamente vengono accantonate perché ritenute non prioritarie. Ad esempio, “studiare” nuove soluzioni di intrattenimento o migliorare la strategia di comunicazione e promozione. Tutte azioni che ci permettono di non perdere il legame con i propri clienti oltre che a generare nuovi contatti. Le abitudini dei consumatori sono cambiate nettamente, gran parte degli acquisti, anche per chi non si era mai cimentato, avvengono online. Molti commercianti si sono adeguati (erroneamente o no, ma è un altro discorso) avviando e-commerce per continuare la propria attività e altri ancora si sono trovati sovraccaricati di ordini per sopperire alle richieste. In entrambi i casi, è bene che ci si attivi per comunicare in maniera adeguata i nuovi servizi; magari aiutando i clienti fornendo un tutorial su come accedere al portale ed effettuare l’acquisto. In fine, è il momento migliore per aumentare il grado di conoscenza del proprio brand: la famosa Awareness - per dirla in termini tecnici - un valore intangibile capace di fare la differenza. Quindi non fermarsi proprio adesso e cogliere l’occasione per far conoscere i valori della propria azienda. Ben vengano contenuti, video e spot capaci di conquistare i propri clienti e in grado di costruire la notorietà e il ricordo del brand. Non ci scordiamo che le persone sono online, hanno più tempo e se stimolate sono ben predisposte al dialogo. Quale occasione migliore! Quello che stiamo percorrendo è un terreno sconosciuto, ne siamo consapevoli, ma senz’altro aumentare e migliorare la propria presenza online non può che agevolarci ora ed in futuro. Un vecchio detto recitava “Ogni cosa a suo tempo” … Beh, è tempo di cambiare.
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Giugno 2020
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